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Jul, 2025

Una notte in rifugio

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Un obiettivo comune dei progetti educativi dei bambini più piccoli è quello di far loro sperimentare nuovi contesti, in risposta alla povertà di esperienze, anche semplici e normalmente scontate, di molti di loro. Dare loro l’opportunità di fare una gita in montagna trascorrendo anche una notte in rifugio è infatti stato fantastico perché vissuto per la prima volta (la vista le montagne, l’incontro con le mucche, l’accendere un fuoco, giocare con il legno raccolto nel bosco). Speriamo che sappiano conservare nel loro cuore le emozioni vissute e che ora vi raccontiamo attraverso la loro voce. Esprimiamo tutto il nostro affetto e la nostra riconoscenza alla sensibilità e all’intraprendenza del volontario Adriano e della sua famiglia che hanno reso possibile la realizzazione di questo sogno.

Tutto è cominciato con un viaggio in pulmino guidato dal nostro super “autista” Adriano. Durante la strada abbiamo fatto una sosta speciale per festeggiare il compleanno della nostra amica: abbiamo decorato la torta con fiori e rami del bosco e pranzato in compagnia.
Abbiamo avuto la fortuna di dormire fuori per la prima volta, tutti insieme con le nostre educatrici Marta B. e Marta M, in cima a una montagna. Abbiamo scoperto che un albergo in cima alla montagna si chiama rifugio e il nostro si chiama Rifugio Pradut. È una casetta fatta di pietre fuori e di legno dentro, immersa nel verde, con una grande vetrata che dà sulle montagne.
Abbiamo dormito tutti nella stessa stanza! Alcuni di noi nei letti a castello, mentre le ragazze hanno unito i letti formando un unico lettone matrimoniale, una vera avventura! Per molti era la prima volta nel sacco a pelo e ci siamo sentiti coraggiosi e felici.
Abbiamo cenato al tramonto, guardando il sole sparire dietro le montagne, e poi abbiamo giocato insieme, sentendoci liberi di esplorare tutto intorno a noi. La sera, davanti al fuoco, abbiamo mangiato marshmallow che si scioglievano in bocca… anche se qualcuno è andato un po’ bruciato!
Nel pomeriggio siamo andati con Adriano a cercare i bastoncini giusti per il fuoco. Ci hanno spiegato che tipo di legno prendere per non farlo puzzare, ma purtroppo abbiamo già dimenticato il nome.
Un momento davvero speciale è stato il “grazie” intorno al fuoco: ognuno ha pensato a qualcosa di bello per cui essere grato e lo ha condiviso con gli altri. Ci ha fatto sentire ancora più uniti.
Questi due giorni sono volati, giocando e vedendo tante cose belle. Abbiamo scoperto la bellezza della montagna, cercato l’impronta del dinosauro e i fossili. Anche se l’acqua del lago e del torrente era gelida, fare il bagno è stato un momento magico che ci ha unito ancora di più.
Durante il viaggio in pulmino urlavamo “AAAAH!” per spaventare le macchine nei tornanti, ridendo felici. L’unica cosa che non ci è piaciuta è stata dover tornare a casa, un po’ quei sassi appuntiti che non ci facevano camminare bene e la cacca delle mucche che abbiamo incontrato… ops, forse questo era meglio non scriverlo!
Questa avventura è stata un’esperienza nuova e bellissima, un momento in cui abbiamo potuto sentirci davvero noi: leggeri, spensierati e liberi. L’abbiamo condivisa insieme, imparando a stare vicini e a godere della natura che ci circonda.
Grazie di cuore ad Angelo per averci ospitato nel suo angolo di paradiso, e a tutte le persone che ci hanno fatto sentire accolti e speciali.

I piccoli dell’Arcobaleno

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