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Dec, 2025

Radici e partecipazione

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L’Arcobaleno, realtà da sempre radicata nel territorio, ha aderito con convinzione al Tavolo di Comunità di Porcia promosso dall’Amministrazione Comunale: uno spazio di dialogo aperto a tutti, pensato per favorire confronto, riflessione e azione condivisa.

Il Tavolo Comunità si propone di promuovere la partecipazione, creare unione tra le numerose realtà locali e dare voce ai bambini, ai ragazzi e agli adulti che ogni giorno si prendono cura di loro.
Il gruppo è attualmente costituito dai rappresentanti di almeno 25 realtà pubbliche e private e per questo ci si è organizzati in sottogruppi.
L’Arcobaleno ha aderito e partecipato in modo particolare, al sottogruppo “Approfondimenti su tema educativo” che ha avviato un’indagine sui luoghi di Porcia frequentati, evitati e desiderati dei/lle ragazzi/e residenti, di età dai 9 ai 13 anni. Si è sviluppata una significativa collaborazione dei/lle giovani e la partecipazione dei/lle insegnanti della Primaria e Secondaria nella compilazione di un questionario i cui esiti sono stati presentati al Tavolo Comunità e al Consiglio d’Istituto dell’IC Jacopo di Porcia. Inoltre, attraverso una prima intervista, sono state coinvolte le pediatre di Porcia e attraverso due incontri di focus group è stato avviato un prezioso confronto con i servizi sociosanitari dell’Ambito Noncello. Da questo lavoro composito si sono individuate due vie che delineeranno la prossima programmazione.
Accanto a questi risultati, altrettanto importanti in termini di partecipazione sono stati: la prima Cena di quartiere di Rorai Piccolo, lo spazio Giochi da tavolo (a cui tutti possono partecipare attivamente senza impegno di continuità) proposti in sedi diverse (Librolandia e Oratorio GPII) gli Incontri Yoga gratuiti (Librolandia) e in cantiere vi sono in avvio altri progetti volti ad animare la piazza.

Perché abbiamo scelto di partecipare al Tavolo Comunità?

Vivere pienamente il territorio in cui la nostra realtà di volontariato è radicata richiede un tempo condiviso di riflessione, collocato al di fuori del proprio contesto abituale. È in questo spazio che, portando la nostra identità, possiamo integrare le molteplici dimensioni e richieste che il territorio esprime: educative, sociali, culturali, religiose, associative, profit e istituzionali. Mantenere uno sguardo “bifocale”, verso l’interno (l’associazione) e verso l’esterno (il territorio), ci permette, grazie a una riflessione più ampia, di rivedere i nostri punti di partenza, confermarli o ampliarli in modo coerente con i bisogni delle persone (a partire dai bambini, e le bambine) che abitano la comunità, soprattutto di chi desidera sentirsi incluso.
Tale attenzione per aumentare i luoghi dell’agio anche all’esterno dell’Associazione a cui ciascuno può accedere, mantenendo le proprie autonomie, favorendo, in tal senso, prevenzione. Un esempio sono i laboratori per i genitori della Relazione Educativa, dove il confronto tra genitori e adulti significativi, facilitato da un professionista integrano buone riflessioni alla nostra quotidianità familiare.

Qual è la differenza rispetto al passato?

Una nuova sensibilità al lavoro di Comunità e un contesto legislativo più aperto a ciò che viene definito Welfare del Terzo Settore. Da tempo è urgente la necessità di individuare una “terza via” capace di rispondere, insieme ad altri soggetti pubblici e privati, ai bisogni e soprattutto ai desideri dei bambini e di chi si prende cura di loro. Una via che sappia fare sintesi tra competenze e visioni diverse. Questa prospettiva rappresenta una possibilità, una forma non del tutto nuova ma fondata su principi rinnovati, che ci permette di affrontare la fluidità e il cambiamento continuo delle richieste verso cui ci sentiamo chiamati a rispondere.
In fondo, e non è un’affermazione ingenua, l’unità di intenti verso i più piccoli e verso il bene comune, rimane la speranza di tutti. E solo mettendo insieme il “piccolo seme” che ciascuno può offrire diventa possibile realizzare il desiderio condiviso di una comunità che cresce e include.

Silvia Pase

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